Drill, simbolismo e complottismo #5
Nato nei primi anni '10 a Chicago, il fenomeno della musica Drill ha preso possesso del territorio europeo, soprattutto tra i più giovani. Non è un'altra branca del rap, ma qualcosa di più.
Quando un sedicenne di nome Chief Keef buttò fuori “Love Sosa” nel 2011, stava incosapevolmente dando vita ad un movimento internazionale. L’intenzione originaria era di raccontare la violenza dilagante nei sobborghi di Chicago in modo da attirare l’attenzione. Il termine “drill” significa “trapano” , cioè entrare nelle orecchie dell’ascoltatore per trapanarlo.
Spesso, sono delle confessioni vere e proprie di omicidi o altri gravi reati l’oggetto di queste tracce drill. Negli ultimi anni, si è diffuso ovunque ed è diventato il genere più adatto per raccontare il senso di incompiutezza di una generazione che non supera i 22 anni.
E’ un suono diverso dal rap tradizionale. Tratta beats dal suono pesante per accompagnare le barre, specchio di una cultura di violenza sempre più presente nelle periferie urbane. In Francia, hanno “studiato” dapprima il movimento americano per poi rivisitarlo a modo proprio.
Sebbene già in Inghilterra e negli Stati Uniti la drill sia diventato un mezzo penale frequentemente utilizzato in tribunale, in Francia sembra ci si voglia spingere solo sul lato estetico e musicale del genere. O meglio: polarizzare tutte le attenzioni sulla loro “violenza” ritmica e d’immagine.
L’esplosione della drill in Francia non è qualcosa di odierno, ma dobbiamo fare un salto nel 2013. La vera nascita del genere avviene grazie a Kaaris e il primo capitolo di “Or Noir”.
In quel momento inizia a circolare un’aria di rinnovamento per il rap francese, che sa di non poter continuare a rifarsi verso la scena americana. L’intero album è il caricatore di un AK-47 che viene esploso con violenza, crudeltà e senza fronzoli. Non ci sono canzoni melodiche, neanche lontanamente.
Kaaris ha aperto la nuova era del rap francese, dando piena consapevolezza di avere un tesoro fra le mani.
Il rapper di Sevran, prima del 2013, era praticamente uno sconosciuto o, comunque, non possedeva lo status di star. Il successo di “Or Noir” rappresentò uno spartiacque definitivo. Non serve la “raccomandazione” del rapper di turno a spingere qualcun’altro verso il successo, ma è importante saper vedere oltre.
Grazie a questo album in particolare, la città di Sevran è diventata uno dei luoghi più importanti del rap francese negli ultimi anni. Maes, 13 Block, Da Uzi, Kalash Criminel e Dabs sono tutti emersi sotto la spinta di Or Noir.
Les Inrocks , nel 2013, spiegava l’impatto di Kaaris:
“Al microfono, questo sbruffone è un mutante che è tanto una creatura fantascientifica quanto un eroe cinematografico, un'identità di cui il rap francese ha bisogno periodicamente per ricominciare a sognare.
Armato di una violenza verbale che rasenta la follia (ripetizione ipnotica di osservazioni inique, arroganza gratuita), dispiega questa personalità più grande della vita in 17 tracce, nascondendo i suoi magri messaggi sotto una brutalità sparata a bruciapelo, e si strappa via, lasciando dietro di sé acri di terra bruciata e montagne di bossoli.”
Non a caso, “Or Noir” viene ancora oggi considerato uno dei migliori album francesi di tutti i tempi, grazie anche alle produzioni di Therapy2093. L’influenza della drill di Chicago si sente, ma il concetto è tutt’altro.
Se prima della sua ascesa il modello di riferimento era unicamente, o quasi, Booba, ora la storia è diversa. Kaaris diede dimostrazione che si può essere un precursore in maniera genuina senza alcuna marchetta. Solo barre e rime pesanti.
Allo stesso tempo, è possibile parlare di drill “conscious”? Beh, in verità la drill francese si distingue dal resto anche per questo. Kalash Criminel è un esempio che spesso infila, nella maggior parte dei suoi brani, riferimenti a temi raramente menzionati, come la guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo o lo sfruttamento delle materie prime del continente africano da parte di potenze straniere.
In effetti, a primo impatto, può sembrare tutto il contrario di un rapper “impegnato”: gira sempre con un passamontagna a coprire la sua faccia e i video clip hanno sempre lo sfondo delle periferie. Il suo suono è qualcosa che cerca di polarizzare l’attenzione, ma sempre slegato da influenze esterne.
In pochi anni, ha riscosso un successo incredibile senza mai mostrarsi in faccia. E’ vero, non è insolito per molti rapper di ultima generazione questa estetica. La vera differenza sta nel proprio risvolto musicale. Kalash è un artista ibrido, un mix di influenze di vita totali.
Il suo albinismo gli ha fatto guadagnare nemici troppo vicini ("i tuoi stessi familiari vogliono toglierti la vita", racconta in “Coltan” ), e un'infanzia in cui l'esclusione, l'incomprensione e la derisione lo hanno costretto ad adattare il suo comportamento.
Fare drill gli ha permesso di canalizzare tutto l’odio ricevuto in barre infuocate. Soprattutto, lo ha identificato nella scena del rap francese.
In Francia, il movimento si sta ampliando in più direzioni. E, quella intrapresa da Kalash Criminel, è un caso unico.
Sempre sotto la maschera troviamo Kekra, un altro artista della scena drill francese che ha conquistato grande attenzione negli ultimi tempi. Il rapper di Courbevoie è quello che ha più portato l’influenza inglese nella sua musica, ma sempre avvolto da grande mistero. Infatti, in una intervista per VICE, ha spesso risposto alle domande in inglese.
E in una intervista per ABCDrduson lo conferma:
Per quanto riguarda le mie influenze musicali, posso parlare del grime. (…) Ascoltavo Skepta quando aveva 17 anni. Quando ero più giovane andavo ai rave a Londra, dove ho famiglia. Vedevo i miei cugini in Marocco, li vedevo qui in Francia e a casa a Londra. Sono arrivato nello stesso periodo dell'era grime, il periodo "Eskimo", Wiley, Roll-Deep e così via. Prima ascoltavo anche So Solid, più che altro UK Garage.
Mi piaceva il grime e quando sono entrato nella musica, sapevo che avrei fatto alcune canzoni in quello stile. Quindi il fatto che io stia pubblicando questo remix in questo momento in cui Skepta è di moda è più che altro una coincidenza. A parte il grime, ho ascoltato soprattutto musica di Cainri. Dato che parlo inglese, preferisco ascoltare persone di cui capisco le parole e che sono alla fonte. Se avete una fonte vicino a casa vostra, non andate a comprare una bottiglia al Carrefour Market.
L’obiettivo non è mascherare la propria identità per dei crimini commessi, come in UK o in America, ma riprendere quell’immaginario e rivisitarlo. Kekra non è propriamente drill, a dir la verità. Piuttosto, è un mix di tante influenze contemporanee.
Tracce come “Telephone Maison” lo dimostrano chiaramente, per non dimenticare “9 Milli”, profondamente radicata nel suono UK Garage.
A conferma della sua attenzione per il suono britannico, lo possiamo ritrovare sul remix di “Bando Diaries” dell’artista grime Dutchavelli.
Non solo, ha creato un immaginario visivo variegato e insolito per un’artista al confine tra drill,garage e grime: Giappone, Togo, Thailandia e più recentemente Gran Bretagna.
Il perchè della sua maschera è subito spiegato nell’intervista per VICE: non scioccare sua madre. E’ interessante analizzare questo aspetto, che spesso si collega alla reputazione di strada, e come abbia influenzato la nuova drill francese.
Innanzitutto, ha chiaramente tergiversato il suono drill classico in chiave moderna. Non è nè Chief Keef, nè Kalash Criminel, artisti completamente immersi e rappresentativi di quel genere. Kekra gode di grande versatilità e salta da un beat all’altro con stili diversi.
In “Datejust”, “Rolex #HLM” e “Drèel #HLM”, ad esempio, dimostra di legittimare il suo ruolo di rilievo nella scena drill francese. Spesso, tra gli artisti drill transalpini non viene incluso nella lista per la sua anima poliedrica.
Ma etichettarsi come artista drill è anche questo. Fare del proprio pane quotidiano beat violenti e saper convivere fuori dalla zona di comfort. Kekra è l’esempio più calzante, come dichiarato a Booska-P:
"Non sono un matematico che scrive, te lo dico subito. Scrivo e non mi faccio domande. Non ho intenzione di inventare cose e parlarvi dell'algebra della scrittura. Non c'è niente di magico o sublime.
(...) Scrivo e dopo aver ottenuto un qualsiasi tipo di strumento, lo metto giù. Non voglio vantarmi, ma ho posato su tutti i tipi di strumenti. Mancava solo il tipo di istrumento a cui ho attinto su Land. "
Il vero successo della drill in Francia è di data recente. Freeze Corleone (e il collettivo 667), Gazo, Hamza e Ashe22 sono i nomi più caldi, ma anche quelli che incarnano più le origini di Chief Keef. Come? A modo loro.
Soprattutto, hanno creato tanto rumore attorno al genere. Soldi, armi, gang e auto di lusso, passamontagna e altro. Insomma, la nuova generazione della drill francese non porta nulla di nuovo nell’estetica.
Allora, cosa li rende così di successo? Beh, molti di loro, hanno creato un proprio immaginario e si stanno affinando nella tecnica.
Come abbiamo visto, identificare la scena drill francese in pochi artisti non è cosa facile. Però, provando a tirare le somme, mi sento in dovere di aprire il capitolo su Freeze Corleone e la sua crew 667. Loro sono la drill in tutto e per tutto.
Issa Lorenzo, vero nome di Freeze Corleone, è stato un rapper misterioso fino a qualche anno fa. E nelle parole di Zuukou Mayzie per Les Inrocks si percepisce alla perfezione chi è Corleone:
“È un po' come Ra's al Ghul in Batman, un personaggio misterioso, abile, intelligente e capo della Lega delle Ombre.”
La 667 è una crew formata su iniziativa di Freeze Corleone sei o sette anni fa, rivelata nel 2014 grazie a uno speciale mixtape natalizio (66.7 Radio) e condivisa oggi tra Parigi, Lione e il Senegal. Anche il nome stesso non è casuale, ma un riferimento alla religione islamica: 19, somma di 6, 6 e 7, è un numero molto importante nell'Islam, che caratterizza l'inizio e la fine.
La storia della 667 rappresenta uno spillo che potrebbe far esplodere tutto da un momento all’altro. Osirus Jack, uno dei membri, ha pubblicato un brano dal nome “Abydos”. Nulla di familiare, giusto?
Abydos è una città, un luogo di culto del dio funerario Osiride: tutto si unisce. È così che la Setta usa enigmi, rebus, geroglifici moderni, culture antiche dimenticate o poco studiate. Ma questo è solo una intro alla loro musica contorta.
Partiamo dai nomi: Freeze Corleone e Norsacce Berlusconi sono chiari riferimenti alla cultura nostrana, due nomi che ricollegano subito l’Italia nelle sue poco chiare situazioni del passato. Inoltre, Freeze ha mamma italiana.
La crew si è identificata anche come La Lega delle Ombre, presa dalla Lega degli Assassini della DC Comics, l'acronimo CFR per "Council on Foreign Relations", o ancora come La Squadra della Morte per il gruppo di maghi malvagi in Harry Potter, Chen Zhen per Bruce Lee, ecc. Un estratto di “Mangemort” intrica il tutto ancor di più:
Furtivo come Splinter Cell / Ci incontriamo in segreto come i Bilderberg / Visione notturna, mimetizzazione ottica / Mentalità massonica / N*gro faremo le nostre cauzioni familiari / A lungo andare come i Rothschild (...) Young Sith, Chiamatemi Darth Chen / N*gro cerco il potere nero come Marcus Garvey / Senza dreadlocks fumo come un rasta / Mi sento come Ol' Dirty Bastard / Defracted nel mio aereo / Sorvolo i geoglifi di Nazca / Mi piace il denaro anche se è satanico / Freeze Corleone fonscar in matrix / Più midi-chlorian di Anakin / Afro Samurai, sono la via della tattica.
Giocare sul lato oscuro dell’umanità è il fulcro del gruppo. Ascoltarli ti inonda di informazioni, nomi, sette, religioni, scienza sempre in modo da lasciarti pieno di interrogativi. Analizziamo un attimo le date di uscita degli artisti 667.
L'album di Norsacce “RAR” è stato reso disponibile l'11 settembre 2018. Diciassette anni dopo gli attacchi. Norsacce Berlusconi, invece, ne aveva otto. Nel 2015, nella stessa data, il gruppo CFR - composto da Freeze Corleone, Osirus Jack e lui stesso - ha pubblicato il mixtape “F.F.O [per False Flag Operation].“
Le teorie del complotto sull’11 settembre sono infinite ed interessanti allo stesso tempo. Scegliere di riferirsi continuamente a quell’evento tragico sembra una certa allegoria della loro carriera. Ogni album della 667 è criptico e codificarli al 100% è davvero un’impresa. Come scritto da Lansky su Yard:
“Se le teorie del complotto sono così importanti per la musica del collettivo, è anche perché simboleggiano la volontà di un apprendimento indipendente e personale, incorrotto. Di un risveglio globale delle masse per mettere in discussione la possibilità che ciò che vediamo non è necessariamente ciò che è vero; anche se questo significa, ovviamente, dire le cose in modo frontale nonostante i rischi che si corrono. Resta da vedere se hanno una verità o la Verità.”
“F.D.T.” di Freeze è uscito l'11 settembre 2016. “Vielles Merdes Vol.II”, uscito l'8 gennaio 2016, un anno dopo la giornata di lutto nazionale per gli attentati dell'anno scorso; infine, “Projet Blue Beam”, è uscito il 13 novembre 2018, il giorno degli attentati del Bataclan.
O ancora: Zuukou Mayzie ha rilasciato “Primera Temporada” che prende la forma di una mini-serie animata, trascrive sullo schermo la sua singolare identità musicale, a metà strada tra il rap e la cultura pop.
Guardando il video conclusivo della prima stagione, non si può che rimanere estasiati dalle citazioni presenti: Se il maestro Jedi Qui-Gon Jinn (Guerre Stellari) è il più ovvio, molti altri riferimenti vanno da Stargate al Signore degli Anelli, passando per Pokémon, Space Zombies, o anche Pirati dei Caraibi, anche la bevanda Fanta fa apparizioni furtive. Basato su un disegno di Zebla, l'episodio si distingue per la sua atmosfera unica, come un libro scuro e leggermente fumettistico.
L’etica della 667 non è chiara totalmente, ma è questo il loro intento: risvegliare un senso di conoscenza nel proprio pubblico. Il simbolismo alla base della loro musica è criptato solo nella loro mente e, nel corso degli anni, vedremo se ci saranno risposte alle mille domande poste nelle rime.
Il bello della drill francese è proprio questo. Oltre ai canoni stereotipati d’immagine e musicale, c’è tanto altro. C’è cultura, storia, pop, anche troppa.
L’ultimo album di Freeze Corleone “La Menace Fantôme” (5,2 milioni di ascolti su Spotify in 24 ore dall'uscita), uscito a settembre 2020, è stato un vero terremoto nel rap francese. Lo ha consacrato definitivamente come il principale esponente della scena drill e, allo stesso tempo, ha alzato pesanti accuse di antisemitismo.
"Arrivo determinato come Adolf negli anni '30"
"Ogni giorno RAF (don't give a fuck) sulla Shoah"
"Come i banchieri svizzeri, tutto per la famiglia affinché i miei figli vivano come i vitalizi ebrei".
Già sappiamo quanto la drill non sia apprezzata per la sua violenza verbale e se aggiungiamo anche queste barre pesanti, non si può che subire le conseguenze.
“ Il delegato interministeriale per la lotta contro il razzismo, l'antisemitismo e l'odio anti-LGBT (Dilcrah), Frédéric Potier, ha detto di aver presentato un rapporto alla procura di Parigi dopo aver identificato nove passaggi che costituirebbero incitamento all'odio razziale, secondo l'articolo 40 del codice di procedura penale. […] Il pubblico ministero ha annunciato che "la procura di Parigi ha aperto un'inchiesta su diversi videoclip e canzoni di Freeze Corleone con l'accusa di incitamento all'odio razziale e di insulto razzista".
Qui e qui potete consultare tutta la vicenda.
Parlando semplicemente di musica, “LMF” rappresenta di uno dei migliori album degli ultimi anni. Non a caso, molti lo hanno subito paragonato ad “Or Noir” di Kaaris per la stessa freddezza nelle rime, temi scomodi, zero hit da radio.
Inoltre, nell’ultimo album del rapper di Sevran, i due hanno collaborato sulla traccia “IRM”. I due pesi massimi della scena drill in un’unica botta.
La sublimazione incarnata da Freeze nell’album lascia da parte ogni compromesso per concentrarsi solo sulla sua vita. Non ci sono canzoni di incoraggiamento per nessuno, anzi, ci risucchiano nella sua turbine di odio e schiettezza. Il suo successo conclamato è il manifesto di un’intera generazione immersa tra il web, la smania del soldo facile, ammaliata dalla sete di potere e vogliosa di rompere ogni schema politicamente corretto.
Freeze Corleone ha confermato la sua figura di antieroe nel rap francese. Non scopriamo di certo oggi le sue capacità liriche, ma è bene sottolineare la punta di un iceberg sommerso. Soprattutto, ha unito la nuova generazione - Kaki Santana, Ashe22, Osirus Jack, Alpha Wann, Stavo - senza dimenticare i grandi del passato: Ghetto Fabolous Gang, Alpha 5.20, Roi Heenok, Alkpote, Despo Rutti.
Il rapper italo-senegalese con “LMF” ha portato nel mainstream la sua arte, dopo anni e anni di gavetta nell’underground. Attenzione: successo di pubblico e critica senza nemmeno una hit da radio o minimamente pop. Drill a pieno regime.
Per cogliere a pieno tutte le mille citazioni e sfaccettature di questo album, non basterebbe un solo ascolto. A questo proposito, Genius ci viene in soccorso.
Arte della guerra, Sun Tzu, Chen Zen, Generale/ Corleone, Black Jack, sulla produzione come Mac Gregor e il Generale/ Non dire nulla in televisione, immune come se avessi il totem/ Inch'Allah, Rolls Royce, Maybach con ville e hotel/ Diventerò grasso come Macky, Corleone, Blacky, S/o Kaki/ Ultra istinto, haki, calcio forte sui pungoli come Baki/ Ekip
La musica di Freeze Corleone è davvero qualcosa da analizzare in modo approfondito. Anche il fatto che "LMF" sia uscito l'11 settembre non è una coincidenza.
"Sono nella cospirazione come Big Pharma"
"Fuck the 12th fuck the 911, in the conspiracy since the 9/11"
Insomma, prepariamoci al futuro del rap francese. Ci sarà da divertirsi (e acculturarsi).