Cosa rappresenta Napoli per il rap francese? #9
La città partenopea, specialmente Le Vele di Scampia, è spesso il teatro delle videoclip di molti rapper francesi. Un fenomeno che non è casuale e nasconde messaggi chiari.
Il titolo del pezzo di oggi rappresenta una domanda, forse un po’ scontata, ma a cui vorrei dare una risposta approfondita. Il rap francese negli ultimi anni si è creato un proprio stile musicale e cinematografico, nelle loro clip. La banlieue “classica” non era nulla di nuovo per gli ascoltatori transalpini, mentre Napoli è diventata sempre più la meta preferita dai rapper francesi. Piuttosto che guardare agli stereotipi americani - soldi, donne, auto sportive e gioielli - il rap francese si è focalizzato nel dare un taglio malinconico al proprio stile con lo sfondo di una città travagliata, difficile da capire e assorbita dall’aura della Camorra.
Le Vele di Scampia sono diventate la nuova Mecca del rap moderno, un scenario triste e rappresentante di centinaia di storie problematiche. Nate negli anni ‘80 dopo il disastroso terremoto avevano un solo scopo: diventare una zona residenziale e dare un tetto alle famiglie sopravvissute. L’intenzione era di rilanciare la città di Napoli con un progetto ambizioso sulla carta, ma la realtà divenne ben presto quella che conosciamo tutti. Il degrado e la disoccupazione divennero l’emblema di Scampia, oltre a trasformarsi nella più grande piazza di spaccio d’Europa nei primi anni ‘00. Le Vele divennero il fortino preferito dei clan di camorra, dove era facile creare nascondigli per la droga, saper in anticipo l’arrivo delle forze d’ordine, grazie ad un sistema di vedette e pali, e sfruttare la povertà dilagante per reclutare manovalanza di ogni età.
Scampia era il centro nevralgico di una vera e propria impresa costantemente presente per i suoi clienti.
Nel 2014, nacque la serie “Gomorra” che portò alla ribalta di tutto il mondo il sistema della camorra e Scampia era una delle scenografie più presenti. Parallelamente, in Francia, la serie ebbe un enorme successo, soprattutto tra chi si rivedeva in quelle scene. Tra questi, c’erano i PNL, Sofiane, Lacrim e SCH. Addirittura, il rapper marsigliese AM La Scampia ha voluto omaggiare il quartiere nel suo nome d’arte.
I primi con “Le Monde Ou Rien” divennero gli artisti più in voga del momento, superando le 100 milioni di views su Youtube, e tra i più affascinanti del rap francese. In entrambe le clip, ci sono immagini di dolore, sofferenza e chiari riferimenti alla vita del mafioso tipo. Tutti stilemi cardine del rap da sempre, ma in questo caso il campo si restringe alle vicende del quartiere napoletano. Qual’è la ragione di questa “passione” per Napoli e la camorra?
In generale, molti personaggi della criminalità italiana, come Totò Riina, sono spesso citati dai rapper francesi, marsigliesi soprattutto, che si ritrovano in un certo senso di adulazione e idolatrazione. Sono storie di potere, di ascesa e di cadute miserabili, racconti al limite della realtà fatti di sofferenza ma anche di chi flirta continuamente con la voglia logorante di successo.
L’esempio più recente è quello di Lacrim con “L’Immortale”, completamente immerso nelle Vele per il suo ultimo singolo. Il riferimento è chiaramente a Ciro Di Marzio, personaggio di spicco della serie televisiva, soprannominato come il titolo del singolo per l’essere scampato a più agguati mortali.
Cella di prigione, onda di calore, ventilatore, mi piacerebbe essere immortale come Ciro, sì
Mi prenderanno per i sentimenti, vorrei essere immortale come Ciro
Ciro, Ciro, arriviamo nel Viano, vetri oscurati, andiamo, mamma, ti amo
Volevi che fossi il tuo Angelo, sono diventato un diavolo
“Per Mouv', il sentimento di identificazione potrebbe anche trovare la sua origine in una certa "vicinanza geografica". [...] Le somiglianze relative tra la periferia francese e quella napoletana, e la forza della trama, hanno così attirato giovani (soprattutto) e meno giovani.” La realtà sociale di Gomorra e di Scampia riflette quella degradata delle banlieue, immensi blocchi di cemento abbandonati da ogni forma statale.
L’ambiente mafioso è uno degli ambiti dove il rispetto e il codice d’onore sono alla base di ogni rapporto sociale. Inoltre, costruiscono la tua credibilità come persona di fiducia e capace di scalare la scala gerarchica. Questo concetto si rispecchia molto nella storia dei PNL, che si sentono “Plus Savastano que Ciro”, due fratelli misteriosi e all’improvviso hanno conquistato le vette del rap francese.
Girare “Le Monde Ou Rien” a Scampia ha avuto un effetto devastante nella loro carriera: la spavalderia di recarsi direttamente a Scampia, dalla Francia, senza il supporto e la guida di un rapper locale. Infatti, sono stati criticati ma allo stesso tempo hanno acquisito un’enorme brand awareness.
Per Olivier Cachin, giornalista e scrittore specializzato nel rap francese, "Se è stata una vera e propria miccia, è innanzitutto perché è stata un'impresa in questo angolo pericoloso di Napoli. Poi perché è visivamente molto riuscito, perché il brano è accessibile e perché adottano uno stile unico di abbigliamento e di musica. [...] Tutte le luci erano accese perché questo video fosse un successo".
Nel 2015, per la clip di “Gomorra” SCH aveva scelto Scampia come location, quindi riprese dall’alto annesse. Ma non avevano calcolato un dettaglio: temendo che questo possa esporre i loro nascondigli, gli spacciatori di Scampia si lamentarono verso il rapper francese. Per poter filmare nella roccaforte della camorra per una mattina, la troupe ha dovuto "tirare fuori un po' di soldi" per la loro guida turistica nel quartiere.
Scampia rappresenta quasi un santuario intoccabile, inavvicinabile dall’esterno. Negli anni è diventata una meta imprescindibile per i rapper francesi, come un vero e proprio rito di pellegrinaggio. La realtà nuda e cruda nasconde il fascino della sofferenza, di chi ha venduto l’anima al diavolo per i soldi e di chi ha toccato il cielo con un dito per poi crollare sotto la pioggia della punizione divina: il carcere o la morte. Per i rapper francesi, molti con problemi giudiziari, Scampia e Napoli sono un crocevia da “godere” con i propri occhi, fuori dall’edulcorazione televisiva. Ma attenzione al riprendere quegli stilemi cinematografici nella propria vita reale: spesso, per un briciolo di credibilità, si cambia la propria persona e si cerca di vivere vite non proprie.