Classico del rap francese (Vol.1) : "L'École des points vitaux" #6
A distanza di 11 anni, il secondo album del super gruppo Sexion D'Assaut ha conquistato l'olimpo del rap francese come un classico rivoluzionario.
La squadra Wati-B, etichetta indipendente della crew, era guidata dal veterano K'1 Fry Dry e dal manager Dawala, due cervelli che sono riusciti a incanalare le energie combinate di otto rapper (non è un'impresa da poco).
L’impatto avuto dalla Sexion D’Assaut sul rap francese è stato devastante. Il gruppo composto da L.I.O., Gims, Black M, Lefa, Barack Adama, JR O Crom, Maska, Doomams era già popolare presso una parte del pubblico rap grazie a una serie di mixtape, street-album e soprattutto video freestyles.
La Sexion D’Assaut, dai primi anni ‘00 e per quasi dieci anni, ha puntato sul farsi conoscere per la propria musica nel circuito underground del rap francese.
Mentre Booba aveva appena rivoluzionato il rap francese e la guerra tra Rohff e La Fouine imperversava, la Sexion D’Assaut iniziava a costruirsi la propria nicchia. Se nel rap francese il senso di unione non sembrava ancora ben realizzato, il gruppo fece di questo la sua forza.
I loro primi mixtape e street album li avevano lanciati, ma con il loro secondo album ebbero la consacrazione definitiva. La periferia era stata la loro palestra, i grandi palcoscenici erano la vera sfida.
Nel 2010, il rap viveva ancora in un’epoca di transizione per il rap francese. Non c’erano tanti artisti presenti costantemente sulla scena. Soprattutto, un super gruppo “alla Wu-Tang Clan”, non si era mai visto in Francia e con l’enorme impatto connesso.
Allo stesso tempo, il grande numero di membri presenti, poteva rappresentare un ostacolo, data la lunghezza per ogni traccia. Per evitare proprio questo “problema” hanno puntato tutto su un mix che potesse soddisfare le varie esigenze del pubblico.
L’hip-hop di matrice americana è chiaramente la prima ispirazione, la più evidente, ma non l’unica. Infatti, possiamo sentire più suoni che vanno dal soul, al rock e al reggae.
"L'École des points vitaux" ha rappresentato la punta di un iceberg sommerso, fatto di tanto lavoro e pochi momenti liberi. Il gruppo ha sempre rilasciato tanta roba, ma non con l’obiettivo finale del successo mainstream. Certamente, a chi non piacerebbe essere riconosciuto dal grande pubblico per il proprio lavoro?
Nel disco, oltre a sentire un insieme di barre dure e violente, si sente l’influenza americana, grazie alle produzioni di Wisla e Bugatti Beatz : l'influenza di Dr. Dre ed Eminem (Casquette à l'envers, Itinéraire d'un chômeur), dei dischi G-Unit (Paname lève toi, Mon gars sûr, Changement d'ambiance).
Come detto, l’America era ancora il punto di riferimento per tutti. Nei primi anni ‘00, gli artisti francesi puntavano tutto sulla tecnica lirica. La Sexion D’Assaut riunisce un mix di artisti dalle differenti abilità e dalle diverse influenze.
Abcdr du Son, all'epoca del mixtape “Le Renouveau”, li descrisse così:
La sequenza delle loro performance è come il piccolo Alien di Ridley Scott che esce dalla bocca del grande Alien di Ridley Scott, e così via come una vite senza fine. La passione di Black M, la precisione tecnica di Lefa, la versatilità di Maître Gims, lo stile più frontale di Barack Adama, Doomams e JR O Chrome, la sensibilità di Maska nei brani più introspettivi: l'equilibrio già sentito nelle prime uscite del gruppo tra il 2006 e il 2009 (“La Terre du milieu”, “Le Renouveau”, “L'Écrasement de tête”, “Les Chroniques du 75”) è ancora più compiuto in questo secondo album.
La Sexion D’Assaut ha rappresentato il simbolo del cambio generazionale per il rap francese. Un gruppo interamente cresciuto sulla fratellanza reciproca di tutti i membri, che puntavano al portare le proprie idee nella musica: le denunce politiche e sociali su “Ils appellent ça”, i problemi amorosi su “Tu l'as fait pour elle”, la paternità complicata su “Tel père tel fils”, le devastazioni della droga su “La Drogue te donne des ailes”.
Quest’ultima, a mio parere, è quella che più ti tocca la coscienza e ti affila il cuore, pezzo per pezzo. Si sente l’influenza del boom-bap anni ‘90, ma è la scelta più opportuna per raccontare delle tematiche così dure. Tupac, ad esempio, amava questo tipo di spartito senza una grossa influenza del beat: solo barre, una dietro l’altra.
La canzone mise in luce le diverse capacità dei vari membri, soprattutto quelle di GIMS, autore dell’intro, del ritornello e dell’ultima strofa. Nel pre-album del gruppo, "L'écrasement de tête", firmava già melodie seducenti e fantasiose ("Routine").
Il rapper di origine congolesi rappresenta il fulcro del gruppo: da lui partono le idee melodiche, il flusso musicale e come narrare una storia.
"Ça chuchote" è un esempio dello stile "eminemiano" di Maître Gims, un'evidente influenza sul rapper ("J'arrête après le feat' avec le Slim Shady", dice su "Mons gars sûr") che negli anni ha dimostrato di poter padroneggiare sia il canto che il rap.
Già con l’Intro di 7 minuti, in cui tutti i membri lasciano la loro impronta, ci chiarificano le loro intenzioni di consolidare un super gruppo nella sua totalità e poi in grado di lanciare le rispettive carriere soliste.
Anche il fatto stesso di presentarsi nella cover in modalità “scolaresca” esplicano il loro messaggio di essere un gancio generazionale, in grado di spaccare il rap francese. Proprio su questo tema della scuola, Konbini si esprime cosi:
È lì - almeno nelle scuole pubbliche - che tutte le realtà sociali si scontrano, che hanno luogo i primi confronti con ogni tipo di discriminazione, che si prende coscienza delle condizioni di vita di ogni persona e che ci si rende conto delle ingiustizie della società.
“C__asquette à l'envers” rimane uno dei brani più notevoli dell'album, condensando lo spirito giovanile del gruppo sia nel tono della loro interpretazione che nell'uso del simbolo del "berretto al contrario", accessorio giovanile per eccellenza trasformato in un oggetto quasi politico. La traccia si spinge anche sul politico, mandando frecciatine all’Europarlamentare Nadine Morano.
La canzone divenne un inno alla ribellione nelle scuole francesi, che potevano rispecchiarsi nel senso di inadeguatezza provato dal gruppo.
Come già detto per i PNL, anche qui non mancano diversi riferimenti alla cultura pop. GIMS spiega anche da dove arriva la scelta del titolo e il suo significato:
"La scuola dei punti vitali" è un titolo che dice molto. Sono stato ispirato da un manga, Kenshiro. Ken il sopravvissuto era nella scuola dei punti vitali, e vi renderete conto che fa molto, molto male quando colpisce... È un riferimento a lui, naturalmente, ma significa anche molto. È una metafora. Colpiamo anche dove fa male, nel senso musicale: con temi, con flussi, con melodie, con cori e istrumenti. Questi sono i punti vitali. Può farti male musicalmente, può farti male artisticamente, in un tema, in un flusso, in un testo... Questa è la scuola dei punti vitali.
Inoltre, già in “Wati Bon Son”, avevano citato Naruto in questa punchline:
Paris c'est Konoha, bande d'imbéciles, voilà les ninjas
Insomma, l’esordio nel mainstream della Sexion D’Assaut non è certamente perfetto, ma ha aperto la strada alla democrazia del rap francese. E’ un album che si sorregge sulla cultura underground maturata dalla crew nei loro primi anni di carriera, ma anche sulla voglia di entrare nel commerciale. Essere visibili a tutti, accontentando tutti i gusti.